Il tempo delle favole


«A loro non serve essere prestanti per razzolare in mezzo alla morte ed approfittarne». 
Questa la “verità” dal blog di Beppe Grillo rivolgendosi a quella «gente che nel tempo ha trasformato in pettegolezzo macabro un mestiere (informare) che era nobile. Spesso richiedeva un grande coraggio». E qui calzerebbe a pennello un suo famoso “invito” con la V maiuscola.
Il coraggio di informare è la colpa di chi è stato escluso dalle “democratiche” parlamentarie: armate squadre di tirapiedi hanno segnalato (di nascosto) il coraggio di chi informava, per eliminare il rivale prima della competizione!!!
Gli sciacalli sono stati accontentati: nel movimento 5 stelle 2.0 non si può dire niente che sia fuori dal coro e fare niente che non sia approvato dai vertici. Per starci devi essere, per statuto, uno YESman, si legge ad esempio: “saranno oggetto di sanzione anche comportamenti connotati da slealtà e scorrettezza nei confronti degli altri iscritti e eletti; mancata cooperazione e coordinamento con gli altri iscritti, esponenti e eletti, anche in diverse assemblee elettive…. ‘”.
«Io amo Genova e questo schifo di tirapiede in cerca d’autore mi ha infastidito nel profondo». 
Le parole dell’elevato (Grillo) sono decisamente in contrasto con i favoritismi delle ultime elezioni ai tirapiedi del Movimento. Il viadotto crollato è stato difeso dai 5stelle; ci avevano raccontano che il crollo del ponte Morandi fosse una favoletta pur di osteggiare la costruzione della Gronda per raccattare qualche voto e lanciare uno dei tanti tirapiedi locali. Affermazioni coraggiosamente fatte sparire dal blog.




L’ex senatore Maurizio Rossi, eletto nel 2013 in Parlamento con Scelta civica il 28 aprile del 2016, chiedeva al ministro Delrio «quale sia in dettaglio l'attuale situazione dei lavori di messa in sicurezza del ponte Morandi, quali siano gli interventi che ancora devono essere realizzati e se gli interventi saranno tali da comportare gravi disagi alla circolazione della città e quale sia la tempistica di fine lavori». Infine chiedeva «se corrisponde al vero che il ponte Morandi, viste le attuali condizioni di criticità, potrebbe venir chiuso almeno al traffico pesante, entro pochi anni, gettando la città nel totale caos».

L’elevato che urla soluzioni per tutto, che ha trovato il tempo di urlare contro La Gronda nei suoi comizi, non ha mai speso, invece, una parola sul problematico collegamento in cemento, questo è il fatto!

Adesso i 5 stelle 2.0 urlano in tutte le televisioni che scinderanno il contratto con l’Aspi, ma quanto valgono le parole tira applausi sull’onda della tragedia? Come Di Pietro spiega: «E’ sicuramente prevista la possibilità di revocare la concessione autostradale, però nell’ambito di una procedura». E quanto durerà questa procedura? Più o meno dei tempi della giustizia civile e penale? Un buon tormentone propaganda per le prossime elezioni con tanto di tirapiedi da inserire nella prossima legislatura?


Un altro fatto è che «dal 2013, all’interno del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stata inserita una struttura di vigilanza del sistema e delle concessioni autostradali».
«Nel crollo del ponte Morandi c’è una responsabilità grossa quanto una casa da parte del concessionario e c’è anche una responsabilità da parte del concedente, e cioè del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (quello diretto nell’attuale governo del CAMBIAMENTO da Toninelli), che aveva il dovere di controllare quel sistema infrastrutturale. «Toninelli ha parlato di ‘commissario speciale’? E che fa, va lui con la zappa e la pala domani mattina a fare i controlli? Si rende conto di cosa sta dicendo chi fa queste affermazioni? Sono sciocchezze politiche con fini elettorali».



Caro Beppe e cari tirapiedi, informare è ancora nobile ma non è certo il VOSTRO CORAGGIO di escludere il confronto, quello che informa.

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