La prigione mentale

È nato prima l’uomo o il potere? E quando esattamente è avvenuto l’accordo tra potere e rassegnazione?
La supremazia di Catanzaro su Lamezia Terme è storia vecchia, trita e ritrita. I nostri padri ci hanno raccontato delle lotte, delle manifestazioni e degli scontri per l’università, INUTILI rispetto al volere politico che conta e poi abbiamo visto  Lamezia Terme NON diventare provincia.
Scriveva Gramsci in uno dei quaderni dal carcere: «La supremazia di un gruppo sociale si manifesta in due modi»: il gruppo dominante impone al gruppo oggetto del suo interesse il proprio volere e lo convince a riconoscere e fare proprio il suo immaginario. Il soggetto egemonizzato riconosce il suo status subalterno: rinuncia a ogni idea di cambiamento e si dispone passivamente a eseguire i comandi di chi lo ha conquistato.
Lo stesso carcere mentale di impotenza nel quale ci hanno abituato a stare i politicanti nostrani di turno. Pensiamo a qualcosa di banale come la salute ad esempio: il lametino ormai ha capito che per curarsi, anche per interventi ambulatoriali, deve recarsi in uno dei tanti ospedali presenti nel capoluogo di Regione e l’ha accettato passivamente convinto che questa sia stata la migliore soluzione per lui. Anche perché al “fu” Ospedale di Lamezia Terme i malati rischiavano un borseggio nel parcheggio gestito dagli zingari e al contempo l’inalazione di un po’ di fumo tossico.
Comunque molto poco rispetto ai vantaggi che la città lametina offre: centralità del territorio, facilità di collegamenti tramite autostrada, aeroporto e stazione ferroviaria e ampiezza del bacino di utenza, 130.292 abitanti dislocati in venti Comuni. Ma che non hanno frenato, come leggiamo nella missiva inviata dal Coordinamento 19 marzo di Lamezia Terme alla ministra Lorenzin, di: 

  • sopprimere il Servizio Trasfusionale mettendo a rischio le funzioni di Pronto Soccorso, Rianimazione, delle attività chirurgiche, del punto nascita e conseguentemente dell’Ostetricia;
  • sopprimere la neonatologia mettendo a rischio l’esistenza stessa del punto nascita: a Lamezia, tra l’altro, è stata soppressa la TIN, una delle prime nate e delle più prestigiose;
  • sopprimere Microbiologia e il Centro di Riferimento Regionale della TBC;
  • ridimensionare il Laboratorio Analisi a struttura semplice, senza poter eseguire esami più complessi, viene meno il supporto essenziale ed efficace all’attività clinica di diagnosi;
  • ridimensionare l’Anatomia Patologica;
  • non attivare l’Emodinamica lasciando monco il reparto di Cardiologia.
Evidentemente professionalità, pulizia, competenza sono propri solo degli ospedali pubblici e privati dei catanzaresi.
Eppure ci sarebbero quei 20 milioni di Euro destinati alla struttura dell’Ospedale di Lamezia Terme per “adeguamento e potenziamento” dal Patto per la Calabria, approvato nella seduta del 10 agosto 2016 dal Comitato Internazionale per la Programmazione Economica (CIPE). E allora perché lo si sta abbandonando reparto dopo reparto?
Solo qualche mese fa Lamezia Terme ha pianto una prima vittima dovuta  alla scellerata riorganizzazione ospedaliera voluta da Scura e supinamente eseguita dal Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro, dr. Perri, come scriveva l’avv. Nicolino Panedigrano del Comitato Salviamo la Sanità del lametino – Tribunale dei Diritti del Malato. «La chiusura dei reparti di Malattie Infettive e di Microbiologia e Virologia del nostro ospedale ha impedito al nostro ben voluto concittadino di essere curato con la terapia specifica a cui aveva diritto sin da subito. La decisione di mantenere ben due reparti di Malattie Infettive e due reparti di Microbiologia e Virologia a Catanzaro, chiudendo i corrispondenti reparti di Lamezia, non risponde a nessun criterio scientifico, epidemiologico o di bacino d’utenza».
«Egemonia, nella Grecia antica, significava riconoscimento di una supremazia e indicava, in tal senso, un potere riconosciuto e conferito. Un insieme di Stati riconosceva a uno di essi una posizione egemonica e in seguito a questo accreditamento gli conferiva un maggior potere». (L’EGEMONIA DIGITALE” di Renato Curcio). Grazie alla classe politica e dirigenziale lametina si nascerà SOLO catanzaresi.
Il 19 marzo ci fu una manifestazione molto partecipata dai cittadini i cui risultati furono un classico proseguo di tavoli e tavolini rotondi con tanto di foto ricordo e nulla di concreto. Quando lotteremo realmente per il NOSTRO ospedale? Quando smetteremo di credere a tutti i politicanti oratori del momento e riprenderemo i nostri diritti in mano?

L’ospedale ha già perso troppo. Iniziamo a non credere più alla “buona volontà politica” perché non è accettabile il mantenimento di più ospedali a Catanzaro e lo smantellamento di UNO E CENTRALE a Lamezia Terme.






Commenti