Casaleggio: in una comunità non puoi andare contro le regole, altrimenti non esiste la comunità








Il tour estivo “Costituzione coast to coast” del parlamentare del M5S Alessandro Di Battista è iniziato il 7 agosto e ieri 29 agosto ha fatto tappa a Soverato. Con un "motorino blu" Di Battista sta girando le piazze italiane per spiegare le ragioni del No al referendum sulla riforma costituzionale voluta da Renzi-Boschi-Verdini e «difendere quelle briciole di sovranità popolare che ancora ci restano». Presso il disco-pub “Bounty” sul Lungomare Europa di Soverato, per l’occasione, gli attivisti di Soverato e del Meetup di Squillace, hanno deciso di organizzare una raccolta fondi per le popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia, destinando loro parte degli incassi derivanti dalla vendita di panini e bibite durante la serata, 770 euro versati sul conto istituito dal Comune di Roma per la ricostruzione di Amatrice.  

NOTA STONATA
Contesto privato per un evento pubblico è la nota stonata. Il motivo di questa scelta, spiega la deputata M5S Nesci in apertura di serata, sarebbe l’assenza a Soverato di un gruppo consolidato di attivisti, si è grati quindi alla disponibilità di un discopub. Eppure tutti i parlamentari calabresi cinque stelle hanno deciso sin da subito di accompagnare Di Battista nelle cinque piazze calabresi (cioè quattro + una disco) insieme a collaboratori e super attivisti. Possibile che al gotha della comunità calabrese pentastellata non riesca di fare qualcosa che non disturbi la coerenza del movimento? Era così impegnativo inviare al comune di Soverato una comunicazione di occupazione di suolo pubblico? L’esordio della Nesci è stato: «Quale forza politica può permettersi di andare in Piazza?». Quale piazza? Siamo in un discopub!!!

SBAGLI DEI GOVERNI PRECEDENTI...
I vari parlamentari che precedono Di Battista parlano degli sbagli dei governi precedenti, di un referendum di cui non si sa la data, di una riforma che darà maggiore autonomia alle regioni. «Piccole cose di questa riforma che fanno un abominio totale. Ognuno di noi deve fare informazione».
Nessuno è immune da sbagli, anche i 5 Stelle ne stanno compiendo dribblando le loro regole, eppure se glielo fai notare giocano con le parole come fanno tanti esponenti politico-televisivi a cui siamo avvezzi da anni. «L’essere cittadini significa avere colonna vertebrale dritta. Siamo abituati ad accettare tutto perché c’è la cultura della rassegnazione. Ce la possiamo fare se decidiamo di lottare. Il nostro Paese non ha bisogno di altre leggi perché già ci sono, non vengono rispettate» è il grido di Morra.
E CON LA COLONNA VERTEBRALE DRITTA abbiamo affrontato il Senatore (o meglio il cittadino dentro le istituzioni) e gli abbiamo chiesto conto dell’utilizzo di uno dei tanti privilegi della casta: l’insindacabilità nella questione “Malgrado Tutto”.
Per la cronaca c'è stato risposto frettolosamente che, in quanto parlamentare e con il benestare del gruppo (non identificato!!!), ha deciso di non presentarsi alla conciliazione per non dare soddisfazione alla controparte. Il problema però è l’utilizzo dell’insindacabilità di cui noi cittadini fuori dalle istituzioni non possiamo avvalerci. Per fortuna sarà un giudice, con i tempi della giustizia, a stabilire se siano o meno insindacabili le affermazioni di Morra.

NOTE INTONATE
Nel corso della serata l’anima del movimento si è manifestata più volte nelle frasi di Di Battista:
«Per fare politica uno non deve per forza essere eletto».
«Si deve abolire l’IMMUNITA’ parlamentare ed introdurre il vincolo di mandato, se vuoi lasciare il partito ti dimetti non lo cambi!»
«Se ti senti migliore del popolo che ti ha eletto inizi a giustificare l’ingiustificabile»
«I partiti si preparano sempre al peggio, sono furbi, sanno come comportarsi. Il M5S ha delle regole che riducano la possibilità di togliere ai cittadini. SE C’E’ FIATO SUL COLLO, SE C’E’ CONTROLLO PROBABILMENTE MIGLIOREREMO QUESTO PAESE, DOBBIAMO SOLO ALZARE LA TESTA PERCHE’ DEVONO ESEGUIRE LA VOLONTA’ DEL POPOLO».
«Quando vedo che ci snobbano godo perché vuol dire che siamo veramente sulla strada giusta. Loro occupano la Tv e noi ci riprendiamo le piazze».
«A ME NON INTERESSA LA CARRIERA POLITICA, INTERESSA LA CARRIERA UMANA. NOI SIAMO CITTADINI FUORI E DENTRO LE ISTITUZIONI. DOBBIAMO DIRE NO ANCHE PER EVITARE PRESTANOMI POLITICI DI POTERI FORTI, DI GRANDI INTERESSI».
«Oggi con le tecnologie possiamo fare energia ed usarla, il Movimento nasce per dare sovranità: alimentare, dell’informazione, monetaria perché non usciremo mai dalla crisi se la moneta non appartiene al popolo ma alla banca privata».
«Non siamo cittadini per le istituzioni ma consumatori». 
Se c’è qualcosa che va consumato per l’utilizzo incessante che se ne deve fare è il cervello: PENSIAMO, altrimenti ci ritroveremo i soliti volti e i soliti teatrini perché la metamorfosi avviene lentamente ed inesorabilmente quando soldi e popolarità e consenso a prescindere diventano pane quotidiano. Alzare la testa include anche lo stare attenti ai NOSTRI di parlamentari, iniziando dai locali.
Noi siamo a favore dei 5 Stelle, del Movimento così come l’hanno ideato Grillo e Casaleggio, non vogliamo venga snaturato. E allora iniziamo a guardare quanto si tagliano, poniamoci domande e rimaniamo con la colonna vertebrale dritta.

REGOLA D'ORO
La regola d’oro del movimento è tagliarsi lo stipendio e restituire; stiliamo una TOP list dei cittadini nelle istituzioni che più l’applicano. Partiamo dai dati dell’ultimo mese dell’anno 2016 disponibili: FEBBRAIO. Hanno restituito

  1.  Alessandro Di Battista 4.150,24 €
  2. Dalila Nesci 4.104,25 €
  3. Salvatore Micillo 3.659,10 €
  4.  Luigi Di Maio 3.627,90 €
  5. Giulia Grillo 3.546,51 €
  6.  Carlo Sibilia 3.426,09 €
  7.  Roberto Fico 3.348,16 €
  8.  Paolo Parentela 2.843,24 €
  9.  Paola Taverna 2.666,97 €
  10.  Manlio Di Stefano 2.637,02 €
  11.  Federica Dieni 2.132,21 €
  12.  Barbara Lezzi 2.103,07 €
  13.  Nicola Morra 1.965,68 €

Il più fedele all’anima del Movimento è colui che ha rinunciato ai 40 giorni di vacanza per andare su e giu per l’Italia con un motorino per «difendere quelle briciole di sovranità popolare che ancora ci restano». Grazie Alessandro.

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